20 novembre: giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che enuncia i diritti fondamentali da riconoscere e garantire a tutti i bambini e a tutte le bambine del pianeta.
La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Un anno ancora più importante, questo, per festeggiare i diritti dei bambini e dei ragazzi, che sono stati messi a dura prova durante la pandemia: il diritto alla socialità, allo sport, al tempo libero, sono stati purtroppo messi da parte negli ultimi due anni, ma adesso è ora di ridare loro il giusto spazio!
Anche noi abbiamo voluto dare spazio a questo avvenimento, con attività studiate ed introdotte appositamente per l’occasione.
Con i nostri ragazzi abbiamo portato avanti attività didattiche formative, che stimolano alla riflessione. Per questo, ringraziamo l’UNICEF, per i preziosi spunti in merito alle attività proposte ai ragazzi.
Ecco cosa abbiamo fatto con i nostri ragazzi!
Classe II della scuola secondaria: con gli alunni, abbiamo svolto una lezione introduttiva sulla Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Particolare rilievo è stato dato al tema della sicurezza: i bambini hanno diritto a crescere in luoghi sicuri e con persone che si prendano cura di loro. A loro volta, però, bambini e ragazzi possono adottare comportamenti verso gli altri che favoriscano l’inclusione e l’accoglienza e che creino un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo di loro stessi e del prossimo.
In questo contesto, abbiamo svolto attività di alfabetizzazione e gestione emotiva: i ragazzi, a turno, hanno letto davanti alla classe delle frasi cercando di trasmettere un’emozione o un messaggio. Rabbia, disprezzo, amore, ironia…sono emerse diverse emozioni, ognuna assolutamente personale e individuale. Il resto della classe doveva cercare di capire qual era l’emozione che il lettore desiderava trasmettere. È stato interessante e curioso notare come tante volte, anche quando si pensa di aver dato il tono giusto al proprio messaggio, ciò che viene “trasmesso” a livello emotivo è diverso da ciò che si crede. Anche come ascoltatori, gli studenti si sono resi conto che non è sempre facile capire gli altri e che, oltre alla voce, anche il linguaggio del corpo ha una parte fondamentale nella corretta comunicazione.
Classe III della scuola secondaria: con gli alunni più grandi abbiamo svolto un’attività di gestione emotiva e di immedesimazione. Ogni alunno ha ricevuto un cartoncino con un ruolo, in cui ha cercato di immedesimarsi (esempi: “sei uno famoso youtuber di 16 anni”, “sei un profugo arrivato in Italia senza genitori”, “sei un conduttore TV musulmano”, ecc.); i ragazzi si sono poi disposti su un’unica riga di partenza.
L’insegnante ha letto loro alcune affermazioni sullo stile di vita, la quotidianità, la situazione sociale (esempio: “possiedi un cellulare e la connessione a internet”, “ti senti ascoltato e rispettato”, “a volte ti senti discriminato”): chi sentiva di poter rispondere affermativamente, faceva un passo avanti; chi sentiva di dover rispondere “no” all’affermazione, restava fermo. Alla fine, con i ragazzi disposti tutti a diversi livelli nello spazio, risultava visibile ed evidente la disparità di opportunità tra i vari “personaggi”.
L’attività ha acceso un dibattito significativo in merito a svariati temi: la parità di genere, la discriminazione razziale, il diritto all’istruzione e all’informazione; ma anche argomenti più personali, come i rapporti con il mondo degli adulti e con i propri pari.
La giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata celebrata anche dai più piccoli della scuola primaria: con loro, i docenti hanno toccato tutti i principali diritti di cui ogni bambino gode. Durante l’attività, i bambini sono riusciti a capire l’importanza di cose che, nella loro quotidianità, sono date per scontate e che purtroppo tanti bambini non hanno.
I bambini hanno capito che nessuno può essere trattato diversamente per il colore della pelle, per la religione che si professa, per la nazionalità, il sesso, la lingua o la disabilità; ancora, hanno capito che gli adulti che si prendono cura di loro devono pensare al loro bene, nel presente e nel futuro, e che la famiglia, i genitori, devono aiutarli a crescere in maniera serena. I bambini hanno capito inoltre che hanno il diritto a esprimere la loro opinione ed essere ascoltati, hanno il diritto a stare con amici a giocare, raccontare storie, parlare. I bambini hanno diritto ad una protezione, da parte della famiglia, o di una protezione speciale se si tratta di bambini rifugiati. Ancora, hanno diritto all’educazione, a imparare, a scoprire, a farsi domande e trovare risposte.
Tanti i diritti che spesso si danno per scontati, ma che per tanti bambini purtroppo sono un lusso: questa giornata ha portato i nostri alunni alla riflessione, sono tornati a casa colmi di gratitudine e commozione!