La scrittura a ricalco: un viaggio tra metrica e creatività

Con la classe terza della scuola secondaria, abbiamo intrapreso un affascinante percorso sulla scrittura a ricalco, una tecnica che permette di interiorizzare e rielaborare un testo poetico mantenendone la struttura formale, ma arricchendolo con i propri contenuti ed emozioni.
I ragazzi avevano già acquisito solide competenze sulla poesia e sulle figure retoriche grazie allo studio dell’epica classica e delle opere di grandi autori dell’Ottocento e del Novecento. Per questa attività, abbiamo scelto “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio, un testo di grande musicalità, raffinato dal punto di vista linguistico ma comunque accessibile e vicino all’italiano contemporaneo.
Il processo creativo: dal modello alla produzione
La scrittura a ricalco non è una semplice imitazione, ma un esercizio che stimola profondamente la creatività. Il punto di partenza è stato un testo modello, presentato dagli insegnanti per mostrare ai ragazzi come la struttura di un’opera possa essere reinterpretata senza perderne l’armonia. Questo modelling, ovvero la dimostrazione guidata da parte del docente, è un passaggio essenziale per dare ai ragazzi sicurezza e consapevolezza del processo.
Successivamente, ogni studente ha iniziato a ricalcare il testo dannunziano, rispettando la struttura metrica e sintattica ma dando voce ai propri sentimenti e alle proprie suggestioni. L’attività si è rivelata complessa ma estremamente coinvolgente, offrendo agli studenti la possibilità di spaziare con la mente, il cuore e la fantasia, supportati dall’arte metrica dei grandi poeti.
“27 gocce”: il frutto di un percorso interiore
Il risultato di questo laboratorio poetico sono stati 27 testi originali, profondi e introspettivi, che i ragazzi hanno voluto battezzare “27 gocce”, in omaggio al componimento dannunziano e alla sua immagine evocativa della pioggia.
Ogni poesia ha rappresentato una piccola finestra sulle emozioni e sulla sensibilità dei giovani autori, che hanno saputo reinterpretare il modello con autenticà, facendo emergere temi personali e universali al tempo stesso. Il confronto con la musicalità e l’eleganza di D’Annunzio ha permesso loro di sviluppare una maggiore consapevolezza del potere evocativo delle parole, affinando il proprio stile espressivo.
Un’esperienza di crescita letteraria e personale
La scrittura a ricalco si è rivelata un’esperienza formativa e stimolante, un perfetto equilibrio tra struttura e libertà creativa. Lavorare su un’opera consolidata ha permesso agli studenti di esplorare la poesia con nuove chiavi di lettura, imparando a giocare con le parole e a sentire il ritmo della lingua.
Questa attività ha dimostrato che la poesia non è solo un esercizio scolastico, ma un’opportunità per esprimersi, raccontarsi e sperimentare, in un viaggio attraverso la scrittura che arricchisce mente e anima. E chissà, forse queste “27 gocce” sono solo l’inizio di un percorso poetico che accompagnerà i ragazzi ben oltre i banchi di scuola.