Impariamo ad argomentare alla scuola secondaria!
Con gli alunni di terza della scuola secondaria abbiamo intrapreso un percorso con focus sul testo argomentativo, una tipologia di elaborato che mette in luce le opinioni su un determinato argomento e che segue una determinata struttura. Il testo argomentativo si concentra sulla capacità di argomentare, sostenendo la propria tesi e confutando quella altrui sia per iscritto, sia oralmente. Con il testo argomentativo si espone la propria opinione riguardo a un tema o un fatto e la si sostiene attraverso argomentazioni logiche.
La scuola, fra i suoi diversi compiti, ha proprio quello di sviluppare in ciascun soggetto uno spirito aperto e problematico, critico e dialettico, affinandone le capacità di giudizio. In tal senso, l’argomentazione costituisce un ottimo “trampolino di lancio” per strutturare un pensiero logico e per articolare discorsi argomentativi.
Saper argomentare è però una competenza difficile da sviluppare: le fallacie argomentative sono dietro l’angolo! Inoltre, talvolta, nel corso delle esercitazioni, ci si ritrova a dover difendere tesi sulle quali non si è in realtà d’accordo: ecco dunque che è fondamentale sfoderare la propria capacità creativa e di immedesimazione in posizioni differenti dalla propria.
E’ bene imparare a scrivere un testo argomentativo, perché potrebbe essere utile in molte professioni in futuro: dall’avvocato al giornalista, dal politico al venditore…sono tanti i ruoli che richiedono capacità argomentative, cosi come oratorie e persuasive.
Come abbiamo affrontato il testo argomentativo con i nostri ragazzi della classe terza?
Con esercitazioni scritte sui temi più disparati, ad esempio: jeans strappati e pantaloncini corti a scuola andrebbero proibiti? Prima guerra mondiale: stare dalla parte dei neutralisti o degli interventisti? L’utilizzo dei social è benefico per i ragazzi o i social andrebbero vietati sotto una certa età? I ragazzi si sono prodigati nella scrittura di testi, argomentando al fine di sostenere la propria tesi attraverso dati, esempi, definizioni, citazioni.
Attraverso il debate orale. Vale a dire, attraverso il dibattito tra tra due alunni o due squadre di alunni, regolato da un moderatore o da una giuria, su un tema specifico assegnato.
Gli alunni sono stati divisi in sei squadre, che si sfidavano due a due. Il tema dei dibattiti? Proverbi/modi di dire: “Chi fa da sè, fa per tre”, “L’abito non fa il monaco”, “Chi dorme non piglia pesci”. L’obiettivo del debate? Una squadra doveva sostenere la veridicità del detto, l’altra squadra sostenere il contrario. In pochi minuti, ogni squadra doveva preparare una breve arringa per difendere la propria idea e in seguito esporla a tutti i presenti. Dopo l’arringa iniziale, seguiva un breve scambio di battute tra le due squadre e alla fine il resto della classe decretava i vincitori, cioè coloro che erano stati più convincenti.
Con la ludodidattica. La ludodidattica permette di coniugare gli aspetti positivi del gioco con la didattica e di favorire lo sviluppo di abilità trasversali che stanno alla base dell’apprendimento.
Noi abbiamo cavalcato i principi della ludodidattica col supporto di un gioco in scatola, che offre numerose “carte tesi” da utilizzare per far partire i dibattiti. In questo caso la sfida avviene non tra due squadre ma tra due alunni, che si affrontano in 4 turni di parola da 1 minuto l’uno cercando di convincere la giuria della bontà della propria tesi, cercando in poco tempo di costruire argomentazioni convincenti.
I nostri ragazzi si sono sfidati nell’argomentare temi quali “bisognerebbe giocare due ore al giorno ai videogiochi”, “uscire la sera non è divertente”, “lavarsi i denti è inutile”, “le immagini sono meglio delle parole”….
Il dibattito incentiva forme di collaborazione tra pari, allena gli studenti all’ascolto attivo e al rispetto delle regole. Inoltre, aiuta i ragazzi a sviluppare uno spirito di persuasione, fondamentale in età adulta per convincere gli altri della validità del proprio punto di vista, aiuta a sviluppare il più possibile uno spirito critico e soprattutto a formare una mente democratica capace di esporre e interpretare argomenti ed instaurare relazioni tra
identità diverse tra loro.