Scuola dell’Infanzia
La scuola dell’Infanzia si rivolge a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni di età; essi devono aver compiuto 3 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico in corso.
I bambini possono incontrare difficoltà nel passaggio da un ambiente all’altro in cui si svolge la loro vita: dalla famiglia o dal nido alla scuola dell’infanzia e da questa alla scuola primaria. Per questi motivi l’impegno della scuola è di farsi carico delle emozioni dei bambini e dei loro familiari nei delicati momenti del primo distacco, nell’ambientazione quotidiana e nella costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli altri adulti. Si passerà poi a favorire l’instaurarsi di una sicurezza di base con un inserimento graduale in un ambiente di lavoro accettante e non esigente, ricco di stimoli e proposte, adatte al grado di maturazione di ogni bambino.
Si prevede l“accompagnamento” del bambino nel passaggio dalla scuola dell’Infanzia a quella della scuola Primaria. Lo scopo è assicurargli le migliori condizioni per lo sviluppo, unificare l’azione educativo-formativa e facilitare il passaggio da un ordine di scuola all’altro. Il progetto educativo della scuola dell’infanzia tocca tutti i campi di esperienza e consente ai bambini frequentanti di acquisire e padroneggiare competenze di base che si aprono a un successivo sviluppo nella scuola Primaria. Per favorire il passaggio alla scuola Primaria, gli insegnanti dei due ordini di scuola progettano insieme percorsi di “verticalizzazione” con attività comuni. i bambini vivono la scuola facendosi protagonisti del vivere con l’insegnante, con i compagni e nel rispetto reciproco. Per questo imparano le regole della convivenza scolastica facendosi protagonisti e sostenitori di questo vivere.
La scuola per l’infanzia quindi sostiene la maturazione dei propri allievi attraverso un processo di identificazione di sé, delle proprie capacità, nell’acquisizione di autonomia e competenze. Obiettivi questi accompagnati dall’attenzione all’“educazione del cuore”, ad alimentare la continua meraviglia per quanto succede nel mondo, a coltivare il rispetto di sé, in costante riferimento ai valori della carità, dell’accoglienza, della condivisione e dell’ascolto comunicativo.