Progetti emozioni alla scuola dell’ infanzia
Sono stati – e tutt’ora sono tantissimi – coloro che hanno voluto celebrare l’importanza delle emozioni con aforismi, poesie, opere d’arte e così via.
“Il genio è la capacità di rinnovare le proprie emozioni nell’esperienza quotidiana”, scriveva Paul Cezanne che, addirittura, trovava nella vita di tutti i giorni il terreno fertile sul quale dimostrare la propria creatività, intelligenza, fantasia, comunicando proprio attraverso le sue emozioni.
Questa premessa si è resa necessaria per comprendere meglio come i progetti “emozioni” nella scuola dell’infanzia risultino indispensabili nella vita dei bambini per consentire loro, già dai primissimi anni di vita, di identificare i diversi stati d’animo e, attraverso gli stessi, indagare sulla propria personalità, conoscere se stessi ed elaborare diverse forme di relazione, sia con l’ambiente esterno ed il contesto nel quale vivono le emozioni, sia con gli altri.
L’importanza dello svolgimento di attività sulle emozioni per i bambini è tale da indurre diverse scuole (di diverso grado e livello) a realizzare appositi progetti emozioni nella scuola dell’infanzia che, alle volte – al momento dell’iscrizione del proprio figlio – diventano per i genitori motivi più che validi per optare per una scuola piuttosto che per un’altra.
Il progetto emozioni mira a stimolare le prime sensazioni ed i primi stati d’animo, positivi o negativi, vissuti in maniera consapevole da parte dei bambini.
Inoltre, queste attività sulle emozioni per i bambini tendono a sviluppare le prime forme di espressione delle stesse e, quindi, perseguono l’obiettivo che vengano riconosciute, identificate e comunicate.
Nonostante le emozioni siano spontanee e la loro manifestazione non è mai oggettiva, ma dipende sempre dal carattere e della personalità, dall’esperienza di chi le vive, se mai dovessimo chiedere ad un bambino di spiegare i suoi sentimenti, avrebbe delle difficoltà.
Le attività sulle emozioni per i bambini permettono loro di comunicare qualcosa del proprio “ego”, di far conoscere ciò che non si potrebbe raccontare o spiegare ed è per questo che sono importantissime sin dalla più tenera età.
I progetti “emozioni” nella scuola dell’infanzia, per la loro realizzazione, richiedono comunque una serie di figure professionali che abbiano dimestichezza e tatto con i bambini, e che sappiano come stabilire un contatto tale da consentire ai più piccoli di aprirsi a nuove esperienze emozionali.
In questo percorso tutti gli agenti che si occupano di formazione sono determinanti e i progetti sulle emozioni sono capaci di tracciare i segni di un percorso emozionale e lavorano affinché possa essere comunicato e condiviso con gli altri.
Racconti sulle emozioni: scuola dell’infanzia ruolo determinante
Chiaramente, il fatto che la scuola dell’infanzia accolga i bambini di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, significa che – essendo questa una fascia di età delicatissima – alle istituzioni scolastiche venga riconosciuto un ruolo a dir poco fondamentale.
Il progetto emozioni contribuisce a formare i bambini sia per quanto riguarda il carattere, sia per quanto riguarda invece le esperienze dirette di vita vissuta. In questo periodo di tempo, emergono le predisposizioni e le doti di ogni bambino, le sue qualità e potenzialità, ed è bene che, nei progetti sulle emozioni nella scuola dell’infanzia, venga privilegiato il fattore “creatività”, attraverso letture, disegni, quadretti, e tutto ciò che può contribuire alla definizione – concreta – degli stati d’animo.
I racconti sulle emozioni nella scuola dell’infanzia devono essere una priorità e, in tal senso, sarà sempre opportuno (se non addirittura necessario) che vengano stimolati anche per rendere i più piccoli protagonisti assoluti e far sperimentare loro sempre nuovi “percorsi emozionali” che permettono di stabilire un contatto con l’ambiente circostante e con gli altri, oltre che di indagare su se stessi e sulla propria personalità.
I progetti “emozioni” hanno anche un altro obiettivo da perseguire: oltre a quello relativo all’identificazione degli stati d’animo, ad ognuno dei quali viene dato un nome, scopo fondamentale è quello di fare in modo che i bambini si rendano conto, controllino o comunque gestiscano le reazioni da essi determinate. Ciò è fondamentale perché consente al bambino di armonizzare le sue reazioni e crescere in modo equilibrato.
Alle attività sulle emozioni per i bambini, quindi, viene riconosciuto l’importante compito di rendere i più piccoli consapevoli di sentimenti positivi e negativi, di riconoscerli, elaborarli ed infine comunicarli.
Ciò significa conquistare progressivamente e costantemente una maggiore autonomia ed indipendenza da parte del bambino che, nella delicata fase di formazione del proprio carattere, significa tanto.
Infatti, promuovendo i racconti sulle emozioni, la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria o di qualsiasi altro grado, accetta di assumersi la responsabilità di far acquisire ai piccoli allievi la consapevolezza del proprio io, attraverso la conoscenza di sé, degli altri e del mondo. In un contesto come quello formativo, sono proprio i progetti sulle emozioni nella scuola dell’infanzia a far emergere caratteristiche della personalità sulle quali gli insegnanti possono intervenire, con l’attività didattica, per potenziare gli aspetti positivi e mitigare quelli negativi come, ad esempio, sensazioni di disagio, di vergogna o atteggiamenti aggressivi e capricciosi, attraverso la comprensione di ciò che è giusto e di ciò che non lo è. Questo significa anche responsabilizzare i bambini in base agli eventi, alla valutazione degli stessi ed agli atteggiamenti adottati in merito, sempre tenendo conto delle emozioni provate, vissute.
Certo è che il progetto “emozioni” è particolarmente ambizioso ed impone che le attività sulle emozioni per i bambini vengano programmate ed organizzate in modo certosino e capillare.
Infatti, l’obiettivo può essere raggiunto con l’applicazione di tecniche ed il ricorso a metodologie specifiche che ben conoscono gli esperti ed i professionisti che operano all’interno delle scuole dell’infanzia.
Quali sono, quindi, le strategie da mettere in pratica per il successo dei progetti “emozioni” nella scuola dell’infanzia? A questo punto, è necessario soffermarsi sulle fasi che caratterizzano queste attività e su modi, tempi e metodiche che interessano il progetto emozioni.
Metodi, tecniche, pratiche ed attività dei progetti emozioni scuola infanzia
Gli educatori lo sanno bene: acquisire consapevolezza delle proprie emozioni, per i bambini non è cosa scontata ma è un’operazione che si sviluppa nel tempo e richiede pazienza.
Permettere ai più piccoli di far comunicare all’esterno ciò che provano nel proprio intimo, è un processo davvero delicato e, per questo, è necessario il ricorso a tecniche specifiche e comprovate.
A partire dai racconti sulle emozioni, la scuola dell’infanzia accompagna il bambino alla scoperta di ciò che prova e delle sue possibili reazioni in merito agli stati d’animo.
Quali sono le fasi da affrontare durante le attività sulle emozioni per i bambini? In particolare, ci si concentra su tre momenti fondamentali che vengono identificati nella lettura, acquisizione dei contenuti ed, infine, nella rielaborazione degli stessi in maniera creativa.
- Lettura: più nello specifico, nella scuola dell’infanzia sarà determinante, nell’ambito del progetto “emozioni”, che insegnanti ed educatori promuovano il momento dell’ascolto mediante una serie di letture che mantengano alta l’attenzione dei bambini. Favole e storie, interpretate con l’enfasi che il testo richiede cattureranno la fantasia dei bambini e spingeranno loro a non perdere neanche una parola del racconto.
- Acquisizione contenuti: questa è la fase che segue alla lettura, in cui i bambini saranno chiamati a rielaborare quanto ascoltato proprio tenendo conto delle emozioni che il testo può avere suscitato. Si comprende che, in questa fase, le valutazioni da parte dei piccoli scaturiranno dall’esperienza soggettiva che i bambini hanno fatto mediante la lettura. Quindi, le attività sulle emozioni per i bambini determineranno sensazioni diverse a seconda dell’interlocutore. Ognuno si immedesimerà nei personaggi, immaginerà – in modo differente e personalizzato – le ambientazioni e contestualizzerà i racconti sulle emozioni, nella scuola dell’infanzia, acquisendo consapevolezza di ciò che si è provato.
- Momento creatività: una volta acquisiti i contenuti, secondo la metodologia indicata come ideale per i progetti nella scuola infanzia, l’ultimo momento riguarda la riformulazione creativa di quanto appreso e compreso dai bambini. Per far emergere la loro parte creativa nel progetto “emozioni”, sarà avviato un laboratorio, che consentirà ad ognuno di esprimere nel miglior modo possibile quali siano state le emozioni provate.
Imparare, giocando: l’esempio dell’istituto comprensivo paritario “Don Carlo San Martino di Montano Lucino”
In generale, i progetti “emozioni” nella scuola dell’infanzia si realizzano mediante lo svolgimento delle attività ludiche, in quanto il gioco viene considerato il miglior metodo per imparare.
Ed ecco perché anche la scelta dell’istituto che il bambino dovrà frequentare sarà determinante per lo sviluppo delle emozioni.
Un esempio da imitare è quello dell’istituto comprensivo paritario “Don Carlo San Martino” di Montano Lucino che, a partire proprio dalla scuola dell’infanzia, privilegia le attività sulle emozioni per i bambini, nella convinzione che siano validi aiuti per la conoscenza di sé stessi e la formazione della personalità.
I progetti “emozioni” nella scuola dell’infanzia, infatti, sono uno dei punti forti dell’istituto anche grazie alla presenza di educatori ed insegnanti altamente qualificati e specializzati che contribuiscono a guidare il bambino in un percorso emozionale e di esperienza che lo indirizza verso un certo tipo di formazione.
I laboratori e le attività sulle emozioni per i bambini sono strumenti attraverso i quali dare valore alle persone, mediante cui riportare al centro della sfida educativa il bambino stesso.
Questo è possibile grazie alla filosofia sulla quale si basa la programmazione didattica di questa scuola, ovvero sul rispetto dei principi, indissolubilmente legati tra loro, relativi alla promozione dell’accoglienza, dell’educazione e dell’orientamento che determinano, come conseguenza, una presenza attiva da parte dei docenti nella vita dei bambini e da parte dei più piccoli richiedono un’adesione senza riserve, ma spontanea e naturale, al progetto “emozioni”.
Il gioco ed il divertimento sono sinonimi di spensieratezza, condizione necessaria per ottimizzare l’apprendimento.
Proprio per questo, l’istituto “Don Carlo San Martino” di Montano Lucino ha voluto fare dei progetti sulle emozioni nella scuola dell’infanzia una dei capisaldi dell’attività formativa, nella convinzione che queste attività concorrano alla conquista, da parte dei bambini, dell’indipendenza e di una maggiore autonomia, perché i piccoli acquisiscono consapevolezza su ciò che provano e danno un nome ed un significato alle emozioni.
Tale metodo educativo persegue come obiettivo la valorizzazione e la promozione e la condivisione dei principi importanti proprio per la formazione, ovvero quelli dell’integrazione, del rispetto verso se stessi, nei confronti degli altri e dell’ambiente, della fratellanza, della partecipazione e del confronto.
I progetti “emozioni” presso l’istituto comprensivo paritario “Don Carlo San Martino” sono apprezzatissimi anche dai genitori che, in completa sinergia con l’istituzione scolastica, sono parte integrante di quel circuito virtuoso responsabile dell’educazione alle emozioni.
Il privilegio di frequentare la “Don Carlo San Martino” si concretizza, quindi, nel privilegio di emozionarsi!