Imparare a valutare la competenza
Validi spunti di riflessione e momenti di confronto sono stati proposti dal Professor Piero Cattaneo durante il corso di aggiornamento “La valutazione delle competenze” organizzato dall’ Istituto Don Carlo San Martino nel pomeriggio di lunedì 7 settembre.
Validi spunti di riflessione e momenti di confronto sono stati proposti dal Professor Piero Cattaneo durante il corso di aggiornamento “La valutazione delle competenze” organizzato dall’ Istituto Don Carlo San Martino nel pomeriggio di lunedì 7 settembre.
L’Istituto, facendosi promotore di questa iniziativa, è stato apprezzato per la professionalità e per l’attenzione dedicata a queste tematiche; l’ occasione ha permesso un coinvolgimento e un’apertura alle istituzioni scolastiche del territorio che hanno condiviso un momento formativo che si spera possa essere il primo di una numerosa serie.
Attraverso esempi ed esperienze concrete il relatore ha spiegato il significato del termine valutare: “valutare vuol dire attribuire valore; compito dell’insegnante è valorizzare i ragazzi per promuovere la loro competenza”. Il docente deve educare al cambiamento proponendo attività che affrontino la realtà, deve progettare il percorso didattico attraverso una attenta analisi disciplinare e deve scegliere gli argomenti cercando di collaborare con i colleghi promuovendo l’interdisciplinarietà. L’insegnante, secondo il Prof. Cattaneo, deve valorizzare l’esperienza e la conoscenza degli alunni attraverso interventi adeguati che favoriscono la scoperta. La valutazione delle competenze non può avvenire con gli strumenti classici della valutazione di conoscenze e di abilità, ma si rende necessario l’ utilizzo di tre strumenti specifici: i compiti di realtà, le osservazioni sistematiche e le narrazioni autobiografiche.
- Compito di realtà à si chiede allo studente di risolvere una realtà complessa vicina al mondo reale. La competenza permette di affrontare esperienze complesse utilizzando conoscenze ed abilità già acquisite.
- Osservazioni sistematiche à se un alunno ha acquisito delle competenze l’insegnante deve poter verificare l’applicazione delle stesse prendendo in considerazione: autonomia, relazione, partecipazione, responsabilità.
- Narrazioni valutative autobiografiche à è necessario provocare gli alunni per far loro esprimere ciò che provano nel portare a termine un certo tipo di esperienza. Si tratta perciò di far raccontare quali sono gli aspetti più interessanti, soffermandosi sulle operazioni compiute per ricostruire un iter ed evidenziare gli errori.
Porre l’alunno al centro del percorso di apprendimento significa renderlo protagonista, motivarlo e condurlo al miglioramento. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una rivoluzione metodologica che contagi tutti gli ordini di scuola in funzione di una valorizzazione delle esperienze formative. È bene sottolineare che l’insegnante non determina l’apprendimento, ma unitamente ai materiali diventa risorsa e solo attraverso la relazione con gli alunni può trasmettere la conoscenza che si concretizza in competenza. Nella relazione educativa moderna si evidenzia non solo un saper/dovere tirar fuori, ma anche un condurre, un guidare: bisogna tirare fuori e incanalare le qualità degli studenti rendendoli consapevoli delle loro potenzialità.
È diventato fondamentale per la scuola valutare le competenze; “la loro certificazione permette la confrontabilità tra studenti provenienti da paesi e da sistemi formativi diversi che però trovano un terreno comune di confronto proprio sulle competenze, intese come il denominatore comune della cittadinanza europea”. Attraverso i percorsi proposti dal relatore è stato possibile confrontarsi con nuove metodologie didattiche che hanno spinto, gli insegnanti e i Dirigenti Scolastici presenti, a rinnovare i punti di vista e le modalità di azione che devono tener conto delle diverse capacità di apprendimento degli studenti ma che parallelamente promuovano un processo di apprendimento continuo e significativo.
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16/09/2015