Solidarietà e consapevolezza: un’esperienza con “Frontiere di Pace”
Nella giornata di mercoledì 20 novembre, la classe terza della scuola secondaria ha partecipato a un incontro formativo con Frontiere di Pace, un’associazione comasca impegnata in missioni umanitarie e di pace. L’evento si inserisce nei progetti di educazione civica che la scuola promuove con costanza, puntando a sviluppare nei ragazzi la consapevolezza delle disuguaglianze globali e il valore della solidarietà attiva.
“Frontiere di Pace”: missione umanitaria e corporea
L’associazione si distingue per il suo impegno diretto nelle situazioni più critiche, lavorando in aree segnate da povertà estrema, conflitti e oppressione. Le loro missioni non si limitano a fornire beni di prima necessità come cibo, vestiti e medicinali, ma adottano un approccio unico: la presenza corporea come strumento di pace. I volontari si recano fisicamente nei luoghi di emergenza, offrendo non solo aiuti materiali ma anche vicinanza emotiva e umana, rompendo barriere di isolamento e trasmettendo solidarietà tangibile.
Laura, infermiera e volontaria di Frontiere di Pace, ha condiviso con i ragazzi le sue esperienze in Ucraina, dove si reca periodicamente per consegnare beni raccolti in collaborazione con diverse parrocchie, in particolare quella di Maccio. La sua testimonianza ha aperto una finestra sulla cruda realtà che spesso si percepisce solo attraverso i filtri mediatici.
Le storie dietro i numeri: immagini di un’umanità ferita
Laura ha mostrato foto scattate durante le sue missioni: strade deserte, vestiti abbandonati e distruzione che raccontano l’impatto della guerra. Ha descritto le lunghe file di persone che, a temperature anche di -12°C, aspettano ore per ricevere cibo. Questi dettagli hanno reso tangibile per gli studenti una sofferenza spesso relegata a statistiche o immagini lontane.
Il supporto di Frontiere di Pace si concentra su comunità individuate grazie ai contatti locali, garantendo che gli aiuti raggiungano chi ne ha più bisogno. Questa rete di solidarietà attiva dimostra come la connessione umana possa trasformare il dolore in speranza.
Una lezione di empatia e responsabilità
L’incontro non si è fermato alla situazione in Ucraina, ma ha spinto i ragazzi a riflettere su un concetto più ampio: l’importanza di condividere risorse, tempo ed energia con chi si trova in difficoltà. L’invito a trasformare l’empatia in azioni concrete è stato il messaggio principale: anche piccoli gesti possono contribuire a costruire un mondo più giusto.
Per i ragazzi, questo incontro è stato più di una lezione. È stato un momento per interrogarsi sul proprio ruolo nel mondo, sull’importanza di guardare oltre il proprio contesto e di riconoscere il valore della solidarietà come elemento fondante della convivenza civile.
Una scuola che educa alla cittadinanza attiva
L’incontro con Frontiere di Pace rappresenta un esempio di come la scuola possa andare oltre la didattica tradizionale, coltivando nei giovani una visione critica e aperta della realtà. È un invito a crescere come cittadini consapevoli, capaci di ascoltare e agire.
Grazie a esperienze come questa, gli studenti imparano che la solidarietà non è solo un principio astratto, ma una pratica quotidiana che può fare la differenza nella vita di chi è in difficoltà.