Coronavirus e bambini – le domande più frequenti
I più piccoli, per fortuna, sono poco colpiti dall’epidemia del Coronavirus, ed esperti virologi hanno più volte sottolineato come gli effetti del virus su un bimbo, qualora venisse infettato, sono lievi e facilmente guaribili.
Nonostante questa rassicurazione, i genitori si preoccupano di preservare la salute dei loro piccoli, in un momento così particolare e fragile.
Per questo, la pediatra referente dell’istituto riporta una serie di risposte a domande per le quali, immaginiamo, tanti genitori stiano cercando risposta.
Perché il Coronavirus è meno pericoloso per i bambini?
Il Coronavirus è un virus nuovo, per il quale nessuno di noi ha gli anticorpi; il bimbo, in generale, è abituato ad affrontare i virus, che per lui sono tutti nuovi: dall’influenza, alla mononucleosi, fino al Coronavirus stesso. Quindi, anche se per il bambino il virus è potenzialmente molto meno pericoloso che per l’adulto, non significa che non possa contrarlo. Inoltre, i più piccoli possono essere facile veicolo per trasferire l’infezione ai nonni, fascia invece della popolazione particolarmente a rischio per Covid-19. Un altro valido motivo per preservare i più piccoli da questa infezione.
Nelle attività quotidiane, a cosa dobbiamo prestare maggiore attenzione?
Naturalmente, attenzione innanzitutto al lavaggio della mani, operazione che, si sa, i bambini non sempre amano! Alleggeriamo quindi il momento canticchiando delle canzoncine o raccontando delle storie: anche il lavaggio delle mani può risultare divertente!
Occhio a non mescolare bottigliette, posate e bicchieri, e a mantenere pulite le superfici su cui giocano, pulendole con disinfettanti a base di alcol al 75% o cloro all’1% (candeggina). Pulizia che riguarda ovviamente anche smartphone e tablet (e relative cover) con cui giocano i bambini, con normali detergenti casalinghi: almeno una volta al giorno.
Come possiamo prevenire un’infezione nei nostri bambini?
Evitate che i piccoli si tocchino occhi naso e bocca con le mani non lavate, e pulitele in caso di starnuti, colpi di tosse e raffreddore, specie se non protette da un fazzoletto. Infine, teneteli lontano da chi mostra sintomi influenzali, scongiurando in generale baci e abbracci e assicurando anche per loro la distanza interpersonale di un metro.
Esistono farmaci preventivi che possono essere assunti?
Purtroppo, trattandosi di un virus nuovo, non esistono farmaci per la cura né per la prevenzione, così come, sappiamo bene, non esiste ancora un vaccino. Sul web girano di recente tante fake news, tra le quali quella secondo cui la vitamina C previene e cura il virus. Beh, non è così. Certo, la vitamina C male non fa, anzi, ma è importante sapere che non ferma né previene l’infezione.
Bisogna interrompere o ritardare le normali vaccinazioni programmate?
No. Non c’è alcun motivo per rimandare le sedute vaccinali previste. I servizi di vaccinazione adottano misure di sicurezza e di prevenzione idonee alla situazione attuale.
Il nuovo Coronavirus può essere trasmesso dagli alimenti?
Finora non è nota alcuna trasmissione del virus dagli alimenti all’uomo. Tuttavia, per essere sicuri, lavate bene frutta e verdura prima di mangiarla.
Come si dovrebbe parlare ai bambini di questa emergenza?
E’ bene che i bambini non vengano tenuti all’oscuro di ciò che sta accadendo, anche perché la situazione attuale ha cambiato le abitudini di tutti e, di conseguenza, i più piccoli si accorgono che c’è qualcosa che non va… Ma cosa possono fare i genitori per aiutarli a orientarsi e ad affrontare il più serenamente possibile questa situazione?
Se in famiglia si è soliti guardare telegiornale e tv, non abbandonate questa abitudine, ma piuttosto sfruttatela per instaurare un dialogo aperto sul tema con i vostri bambini. “Hai capito cosa sta succedendo?” “Mamma e papà ti aiutano a capire meglio quello che sta accadendo”…
Si può cercare di spiegare ai bambini che questa malattia, assimilabile a un brutto raffreddore, si diffonde quando le persone stanno tutte insieme in un luogo chiuso, parlando, tossendo e starnutendo. Per far si che le persone più deboli e i nonni non si ammalino, facciamo tutti un piccolo sforzo e stiamo in casa qualche giorno, finchè questo malanno non verrà sconfitto.
Cercate quindi di spiegare la realtà dei fatti, rendendola, se possibile, un pochino più leggera 🙂
Se voglio saperne di più o se necessito consulenza su un problema specifico?
Il nostro suggerimento è sempre quello di contattare il pediatra di fiducia qualora il vostro bambino non dovesse sentirsi bene: saprà capire se è sufficiente il contatto telefonico per non esporre il piccolo all’eventuale contagio facendolo andare in studio o se è il caso di procedere con una visita, chiaramente con le dovute accortezze. Qualora invece il bambino respirasse male, contattate il 112, per l’eventuale trasporto in pronto soccorso.
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